Odg per la seduta n. 80 della commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


13a Commissione permanente
(TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI)


80ª seduta: giovedì 3 ottobre 2019, ore 10,30

ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE REDIGENTE
Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Disposizioni per il potenziamento e la velocizzazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio - "Legge CantierAmbiente"
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 8ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1422)
2. ARRIGONI ed altri. - Disposizioni per la manutenzione degli alvei dei fiumi e dei torrenti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 6ª, della 10ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(216)
3. Virginia LA MURA ed altri. - Disposizioni per la riqualificazione morfologica e la gestione ecosistemica degli alvei dei fiumi e dei torrenti, delle aree demaniali fluviali e dei corridoi ecologici, delle vasche di laminazione e delle aree naturali di espansione, per la mitigazione del rischio di alluvione e il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(993)
- Relatore alla Commissione QUARTO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

MORONESE , CASTELLONE , NUGNES , FLORIDIA , L'ABBATE , PIRRO , TRENTACOSTE , DONNO , GALLICCHIO , VANIN , RICCARDI , LA MURA , LANZI , VACCARO , GAUDIANO , ANGRISANI , LANNUTTI , PELLEGRINI Marco , ORTOLANI , GIANNUZZI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'interno. -
Premesso che:
alla Regione Campania sono stati sottoposti recentemente due progetti da parte di due aziende private per la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti;
la Garden srl ha presentato il 26 aprile 2018 una richiesta per la realizzazione di un opificio per la produzione di ammendanti agricoli nella zona ASI (area di sviluppo industriale) del comune di Sparanise (Caserta);
l'Alekos SpA, con sede a Milano, ha presentato il 20 giugno 2018 una richiesta per la realizzazione di un opificio per la produzione di ammendanti agricoli nella zona ASI dei comuni di Sparanise e Calvi Risorta (Caserta);
il 9 ottobre 2018, la prima firmataria della presente interrogazione presentava al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'atto di sindacato ispettivo 3-00266, nel quale chiedeva informazioni nel merito di altri due progetti di impianti per il trattamento dei rifiuti ricadenti nella stessa area;
le aziende che hanno recentemente presentato istanze autorizzative per nuovi impianti alla Regione Campania, ovvero F.lli Gentile srl, Euthalia srl, Garden srl e Alekos SpA, sorgerebbero tutte nella zona agglomerato Volturno nord del consorzio ASI di Caserta, ricadente nei comuni di Pastorano, Pignataro Maggiore, Calvi Risorta e Sparanise;
in particolare l'Alekos SpA e la Garden srl hanno presentato richiesta per i rispettivi impianti precisamente nell'area conosciuta come ex Pozzi Ginori, che il 7 giugno 2017 fu in parte sottoposta a sequestro per disastro ambientale a causa del ritrovamento di una discarica interrata di rifiuti tossici che fu stimata essere la più grande d'Europa; i due impianti sono previsti a circa un chilometro in linea d'aria dagli impianti presentati dalle altre due società F.lli Gentile srl ed Euthalia srl;
considerato che, per quanto risulta:
il piano regolatore del consorzio ASI di Caserta è scaduto dagli anni '80;
da alcune ricerche compiute dagli interroganti risulterebbe che la società Garden è di proprietà del signor Luciano Sorbo che la detiene al 95 per cento mentre il restante 5 per cento è detenuto dalla signora Maria Grazia Sorbo, e che lo stesso Luciano Sorbo veniva arrestato il 20 giugno 2017 in quanto titolare delle aziende Gesia SpA ed Esogest Ambiente per aver organizzato una truffa sul peso dei rifiuti ai danni dei Comuni di Bellona e Vitulazio; la dottoressa Maria Antonietta Troncone, a capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dichiarò: "il Sorbo è riuscito ad alterare sistematicamente i dati inerenti il peso rilevato dei camion che smaltivano i rifiuti organici, facendo in modo da far apparire che presso lo stabilimento della Gesia veniva smaltito un quantitativo di rifiuti ben superiore", come emerge da un articolo di "la Repubblica", edizione di Napoli, del 20 giugno 2017;
il 24 settembre 2018 l'impianto di stoccaggio rifiuti della Gesia SpA nella zona ASI di Pastorano veniva investito da un incendio;
da ulteriori ricerche compiute dagli interroganti risulterebbe che la società Alekos SpA detiene il 100 per cento dell'azienda Di Nardi Tyre SuRL di proprietà di Alberto Di Nardi, con sede in via Nazionale Appia snc in località Spartimento Pastorano (Caserta) e che il signor Luigi Gerardo De Crescenzo è presidente del collegio sindacale sia dell'Alekos SpA sia della DHI SpA di proprietà della famiglia Di Nardi;
Alberto Di Nardi veniva arrestato il 7 marzo 2016 con l'accusa di aver pilotato l'appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di Maddaloni corrompendo attraverso l'uso di tangenti l'ex sindaco della città Rosa De Lucia anch'ella arrestata; successivamente entrambi venivano condannati;
il 24 ottobre 2018 la DHI Di Nardi holding industriale Spa, con sede a Pastorano (Caserta), subiva un terzo sequestro, stimato in 4 milioni di euro, operato della Procura di Santa Maria Capua Vetere, per evasione fiscale;
considerato inoltre che:
il presidente dell'ANAC Raffaele Cantone indirizzava la nota Rif. Fasc. n. 1655/2017 al prefetto di Caserta il 2 agosto 2017 chiedendo l'adozione della misura del sostegno e del monitoraggio in un'ottica di prevenzione della corruzione per la società DHI;
il 17 luglio 2018 la stessa DHI veniva iscritta nelle "white list" della Prefettura di Caserta, con l'efficacia di 12 mesi, per le categorie trasporto di materiale a discarica per conto terzi, trasporto anche transfrontaliero e smaltimento di rifiuti per conto terzi, noli a freddo di macchinari, noli a cado, autotrasporti per conto terzi;
visto che dall'osservazione e dallo studio dei progetti presentati alla Regione Campania dalle società Euthalia, Garden ed Alekos gli stessi risulterebbero in molte parti uguali, e anche le immagini utilizzate allo scopo di illustrare i progetti risultano essere identiche;
considerato infine che:
a giudizio degli interroganti le quantità dei rifiuti che gli impianti tratterebbero andrebbero ben oltre i quantitativi necessari al fabbisogno dell'intera provincia di Caserta;
i cittadini, i comitati e le associazioni territoriali manifestano da anni e con maggior forza negli ultimi mesi, chiedendo l'attuazione delle bonifiche sul territorio ancora ad oggi incompiute da parte della Regione,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano informati dei fatti esposti;
se nell'ambito delle rispettive competenze intendano avviare le opportune verifiche anche in considerazione degli illeciti evidenziati connessi alle vicende giudiziarie relative alle condotte societarie;
se ritengano di dover verificare il reale fabbisogno di impianti in relazione ai rilevanti problemi ambientali presenti sul territorio e a quelli ben noti della "terra dei fuochi";
se intendano assumere iniziative di competenza affinché sia avviata la bonifica della discarica abusiva di rifiuti speciali rinvenuta nel sito denominato ex Pozzi Ginori a Calvi Risorta nel 2015, nonché se ritengano opportuno proporre alla Regione Campania la sospensione delle procedure autorizzative per gli impianti di trattamento dei rifiuti almeno fino a quando la Regione stessa non abbia approntato un nuovo piano che contempli il reale fabbisogno di impianti tenendo conto delle esigenze del territorio e dei problemi ambientali e sanitari presenti.
(3-00380)
MORRA , L'ABBATE , CASTELLONE , MORONESE , GARRUTI , MANTOVANI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
nel 2009 il Comune di Castrolibero (Cosenza), proprietario e gestore di una discarica per rifiuti solidi urbani sita in località Destre-Spizzirri, intraprendeva i lavori di realizzazione di una nuova vasca da 95.000 metri cubi (deliberazione della Giunta n. 10877 del 15 giugno 2009);
allo stato attuale i lavori risultano sospesi per la presentazione di un progetto di variante, a seguito del quale la Regione Calabria ha chiesto l'attivazione della procedura di verifica d'impatto ambientale (VIA) per l'intero progetto, pari ad un ampliamento sino a 800.000 metri cubi;
con la deliberazione della Giunta n. 7611 del 21 luglio 2015, riprendendo quanto già previsto nella precedente VIA dell'8 aprile 2009, la verifica è stata definita favorevolmente con prescrizioni obbligatorie;
a seguito della richiesta di informazioni ambientali inerenti alla discarica, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195, effettuata da un cittadino il 31 ottobre 2018, con arco temporale dal 2009 alla data della domanda, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria ha risposto con una serie di documenti che si fermano al 6 luglio 2015;
la medesima richiesta è stata presentata al Comune di Castrolibero che ha fornito, all'esito dell'accesso, una documentazione relativa agli anni 2016-2017, trasmessa alla Regione Calabria ma non ancora all'ArpaCal, almeno sino alla data di accesso agli atti all'agenzia regionale;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
l'ultima verifica di conformità della relazione annuale è quella relativa al 2015 (protocollo n. 26625 dell'8 luglio 2016, doc. n. 2), acquisita da ArpaCal il 18 maggio 2016 al protocollo n. 19214. L'ente medesimo definisce la relazione carente dei dati sulla composizione del biogas e sulla mancata realizzazione del sistema di raccolta dello stesso, di quelli relativi alla qualità dell'aria ed eventuali emissioni diffuse, dei dati di monitoraggio dell'eventuale migrazione del gas di discarica nel suolo e sottosuolo, di quelli concernenti il rilevamento periodico dei dati meteoclimatici, ancorché ci sia, all'interno del sito una stazione meteoclimatica e sia stata recentemente rinnovata la fornitura originaria (atto n. 111 del 28 novembre 2018) con determinazione del responsabile di area tecnica n. 845 del 27 ottobre 2015;
relativamente agli anni 2016 e 2017 risultano superamenti dei limiti di norma per le analisi relative alle acque reflue per l'azoto nitroso, l'azoto ammoniacale e solidi sospesi totali, con un massimo per l'azoto ammoniacale che, nel campione n. 201602062 del 25 maggio 2016 curato dal laboratorio Delvilt Chimica Srl, risulta superare 10 volte rispetto al limite di legge, mentre ancora nulla di definitivo è stato prodotto per il 2018;
la mancata manutenzione ordinaria del sistema di raccolta delle acque meteoriche, non evitando potenzialmente il ruscellamento derivante dalle precipitazioni atmosferiche, potrebbe aver fatto aumentare di molto la produzione di percolato e il relativo accumulo;
non a caso, già il protocollo n. 38448 del 30 settembre 2014 del Dipartimento provinciale di Cosenza, Servizio tematico acque dimostra che i campioni di acqua sotterranea prelevati al piezometrico PZ1 presso il sito, prelevato il 24 giugno 2014, contengono una concentrazione di idrocarburi superiore al limite massimo consentito, pari al triplo della soglia di tossicità di cui alla tabella 3 dell'allegato 3 del decreto legislativo 16 marzo 2009, n. 30, ovvero 350 microgrammi al litro rispetto al valore rilevato di 1.197 microgrammi al litro;
la sospetta instabilità del fondo dell'impianto, alimentata dalla mancata documentazione delle azioni di sorveglianza e di adeguati sistemi antincendio e di illuminazione, non esclude il danneggiamento delle geo-membrane di fondo, con la conseguente inevitabile contaminazione del suolo sottostante e il venir meno delle condizioni di aderenza di cui all'allegato 1, punto 2.5, del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36;
nell'ultimo sopralluogo documentato, di cui al verbale del 22 luglio 2015 redatto dai tecnici dell'ArpaCal, sono stati consegnati dai funzionari dell'ufficio tecnico dell'amministrazione comunale le relazioni annuali relative agli anni 2010-2013, indirizzate al commissario delegato per l'emergenza ambientale e al Dipartimento delle politiche dell'ambiente della Regione, all'interno delle quali è stato contestato il mancato rispetto della frequenza mensile del monitoraggio del sito e delle emissioni diffuse;
nelle analisi di laboratorio allegate alla documentazione 2016 e 2017 fornita dal Comune (ad oggi non trasmesse all'ArpaCal ma solo alla Regione Calabria e non in regime di contraddittorio come quelle presenti nella relazione relativa al 2015), i valori degli idrocarburi rientrano nei termini consentiti (2016) ovvero non vengono proprio controllati (2017), mentre sin dal 2011 il certificato n. 692/2011 del laboratorio scelto dal Comune di Castrolibero definisce pericoloso già il solo percolato, in quanto supera i valori massimi di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, rispettivamente, a 206,300 su un massimo di 200,000 e 1.308,210 su un massimo di 1.000,000;
le inadempienze emergenti dalle attività di controllo sono continue e ripetute negli anni. Più volte è stato rimarcato dalle autorità regionali che la volumetria autorizzata con la deliberazione della Giunta di AIA 10877/09 non può superare i 95.000 metri cubi in quanto la variante presentata, essendo il primo stralcio di 95.000 metri cubi di un progetto di 800.000, deve essere soggetta a nuova valutazione ambientale contestualmente alla presentazione del progetto complessivo;
l'estensione di tale complessivo progetto potrebbe lambire il complesso scolastico più grande di Castrolibero, con evidenti conseguenze negative per gli studenti e le recenti inurbazioni;
nulla si può evincere dalle spese di gestione dopo la revisione al piano economico-finanziario trasmesso con protocollo n. 10525 del 1° settembre 2011 dal Comune di Castrolibero al commissario delegato per l'emergenza ambientale,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
quali iniziative di competenza intenda assumere al fine accertare la realtà dei fatti, con riguardo alle analisi chimico-fisiche e allo stato dei luoghi, della copertura e della geo membrana;
se intenda, qualora le irregolarità dovessero essere accertate, avviare un tavolo tecnico con la Regione Calabria e gli enti coinvolti al fine di ripristinare una gestione del sito aderente alla normativa di settore.
(3-00681)